Elezioni comunali, spunta un quinto candidato dall'associazionismo e dalle liste civiche

TERAMO – Una nuova compagine civica sta lavorando in queste ore per la proposta di un altro candidato sindaco al Comune di Teramo. Sarebbe il quinto dunque, che si aggiunge alle figure già note nella competizione: il sindaco uscente Brucchi, Manola di Pasquale – ancora ufficiosamente – per il Pd, un candidato del Movimento 5 Stelle da individuare, e Gianluca Pomante per il raggruppamento dei Movimenti civici. Questa sera, nel corso di una riunione nella sede di Sel, un nuovo nome sarà proposto da un altro raggruppamento che riunisce anime politiche riconducibili alla sinistra e a diverse associazioni tra cui quella dei consumatori Robin Hood e Officine Indipendenti. Il candidato verrà fuori tra uno di questi quattro nomi: Vincenzo Cipolletti (coordinatore dei circoli di Sel), Graziella Cordone (una delle donne a capo del comitato di genitori dei bambini dell’asilo di Piano d’Accio dove c’è stata l’esplosione), Valdo di Bonaventura (già consigliere della lista civica Città di Virtù) e Giancarlo Falconi (noto blogger impegnato in numerose battaglie sociali cittadine). Il candidato sarà quindi espressione dell’associazionismo e di una compagine civica assimilabile al centrosinistra, tra cui il partito della Rifondazione Comunista, con cui questo gruppo vuole intavolare un dialogo per allargare la base dei consensi. Il Prc è intanto alla finestra per verificare se ci sono le condizoni di una allenza, ma valuta anche quello che succede in casa Pd. All’orizzonte infatti, potrebbe esserci una ulteriore proposta proveniente da Fli e del coordinatore Berardo Rabbuffo, che invece punta a dialogare con il centro sinistra per una candidatura che non sia la connotazione di partito ma di una grande coalizione in grado di battere Brucchi. La candidatura di Manola Di Pasquale, per Futuro e Libertà, farebbe venir meno questi presupposti. Ma è altrettanto vero che la presenza di Fli in una grande coalizione del centro sinistra è fortemente invisa a Rifondazione Comunista che non ha alcuna intenzione di sostenere uno schieramento che prevede al suo interno un’anima "troppo" riconducibile al centrodestra.